19/10/2021

Paid Social e SEM, cosa sono e perché sono differenti

Se stai leggendo quest’articolo ci sono buone probabilità che possiedi o gestisci un e-commerce. Come ben saprai, per portare avanti un’attività di vendita online i fattori da tenere sott’occhio sono svariati. Dalla gestione della logistica, passando per il marketing fino ad arrivare alle strategie di comunicazione. Ogni pezzo di questa macchina deve essere ben oliato per far funzionare il tutto in maniera fluida e perfetta.

Tuttavia, come ben saprai, ci sono alcuni fattori sui quali puoi avere più controllo e altri sui quali puoi averne di meno. Questo potrebbe portarti a pensare che delle attività a pagamento possano essere meglio, a prescindere, di attività organiche. In realtà, proprio come accade per altri fattori all’interno di un e-commerce, è la corretta integrazione tra queste due metodologie a garantire delle strategie vincenti.

Pay to advertise
Tra le opportunità più interessanti di attività a pagamento per la promozione del tuo e-commerce sicuramente ci sono l’acquisto di spazi pubblicitari attraverso strumenti come Facebook Ads, che comprende anche Instagram, o Google Ads. Abbiamo menzionato questi due strumenti per una questione di semplicità e soprattutto per la grande differenza che intercorre tra l’uno e l’altro. Prima di capire però quali sono le differenze sostanziali tra una strategia paid social e una SEM o paid search, capiamo meglio di cosa stiamo parlando.

Paid search (SEM)

Se hai un e-commerce o comunque un brand da promuovere online per farti conoscere e aumentare le tue vendite, quando si parla di creare e spingere contenuti la scelta ricade su due soluzioni: creare contenuti e lasciarli diffondere in maniera organica oppure creare contenuti e pagare per farli performare. Come detto poco più su, il discorso che uno sia meglio dell’altro non fila e invece risulta molto più funzionale una buona integrazione tra i due strumenti.

Accantoniamo per un attimo la strategia organica di creazione e diffusione contenuti e focalizziamoci sulla promozione dei contenuti a pagamento. Le strategie di SEM (Search Engine Marketing) prevedono un vero e proprio acquisto di determinati spazi e canali sui quali far girare i propri contenuti per un determinato periodo di tempo. Inoltre è possibile tracciare le attività e i risultati delle tue campagne usando un semplice modulo da installare sul tuo e-commerce come questo qui.

Un altro fattore molto importante della paid search è sicuramente la segmentazione, alla quale segue una altrettanta precisa strategia di targeting. Questo vuol dire che grazie a strumenti ideati appositamente per questo tipo di attività, in genere Google Ads stesso propone strumenti nativi, è possibile costruire dei bacini di pubblico personalizzati ad alti livelli di precisione per ottimizzare il tuo investimento. 

Paid Social 

In maniera simile al funzionamento per la paid search sul web, anche sui social valgono gli stessi meccanismi anche se gli strumenti sono diversi. Anche per quanto riguarda le strategie di paid social segmentazione e targeting sono molto preziose e permettono di costruire dei bacini di pubblico in maniera ancora più precisa da targettizzare al meglio. Le strategie di paid social non si limitano al canale principale, come per esempio il feed di Facebook o la home, ma i potenti strumenti permettono di generare delle strategie varie e  interessanti attive su diversi livelli di penetrazione fino ad arrivare anche alla creazione e gestione di chat dirette con gli utenti.

Differenze tra paid search (o SEM) e paid social 

Nonostante possano sembrare simili come strategie e come strumenti, questi due mondi in realtà differiscono grandemente. Ti basta pensare a un semplice fattore che riguarda l’impostazione mentale del pubblico nei vari canali. Un utente che sta effettuando una ricerca attiva su Google, sarà ben propenso ad accettare banner pubblicitari anche leggermente invasivi, però utili alla sua ricerca attiva. Al contrario, quando ci si trova su Facebook, in linea di massima non si è in ricerca attiva di qualcosa. Ecco perché le strategie soprattutto di posizionamento dei contenuti a pagamento variano così tanto. 

Al tempo stesso per accedere a Facebook c’è bisogno di avere un profilo registrato al contrario per usare Google no. Questo vuol dire che Facebook così come Instagram e gli altri, possono offrire un controllo più chiaro ed esaustivo per quanto riguarda i dati relativi al pubblico di riferimento. Fattore incredibilmente prezioso in fase di segmentazione. 

Ad ogni modo, proprio come per le differenze tra traffico organico e traffico a pagamento, nel confronto tra paid social e paid search non esce mai davvero un vincitore. L’unica strategia vincente è sempre quella di usare la testa e gli strumenti giusti nel momento giusto per raggiungere al meglio gli obiettivi. 

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