21/04/2021

Perché è importante per uno shop avere i metodi di pagamento giusti?

Mirko Cuneo è il CEO di Nextre Engineering agenzia partner di PrestaShop con sede a Milano specializzata in progetti di vendita online a 360°. Con lui cercheremo di capire perché i metodi di pagamento sono così importanti per un ecommerce e quali sono quelli migliori da integrare nel proprio shop online.

Marco Salvatore: Mirko è il CEO di Nextre Engineering. Mirko, dicci di cosa ti occupi tu principalmente e di cosa si occupa la tua agenzia.

Mirko Cuneo: «Noi abbiamo un’anima, Nextre Digital, una società specializzata nella realizzazione di ecommerce e poi in tutta quella attività che permette all’ecommerce di lavorare nel mondo digital e quindi nell’andare a prendere nuovi clienti, attraverso la SEO, SEM, il content marketing. Abbiamo lavorato andando a creare le automazioni, siamo andati a introdurre dei CRM che mi danno a tracciare l’esperienza dell’utente/acquirente per capire quali prodotti sta vedendo, quali percorsi sta seguendo, chi ha cliccato sulla newsletter e andando a lavorare su questi dati di intelligence. Molto spesso, persone che non hanno le dovute competenze, non riescono ad analizzare questi dati, andiamo a lavorare con alcuni imprenditori più visionari, che hanno voglia di migliorare le loro vendite, andiamo a lavorare su questo aspetto un po’ trascurare, per massimizzare le vendite dell’ecommerce. Non solo sviluppo, ma anche la parte che serve a un imprenditore per vendere di più i propri prodotti in un ecosistema».

 

M.S.: E riuscite quindi a seguire un progetto in tutti i suoi aspetti?

M.C.: «Assolutamente, anche perché in Nextre siamo circa un centinaio di persone e quindi siamo ben strutturati per seguire tutto quel che a una persona può servire quando decide di aprire un ecommerce per portare la sua azienda dal fisico al virtuale. Anche perché, come tanti sanno, è un gioco diverso rispetto ad avere il negozio fisico. Molto spesso si riesce anche a lavorare con strategie che vanno a mischiare il fisco e l’online, ove possibile».

 

M.S.: Dove siete localizzati? Come avete vissuto questo cambiamento forzato?

M.C.: «Noi attualmente siamo localizzati al 100% su Milano, anche se, data la situazione pandemica, qualcuno ha sfruttato la situazione pandemica per tornare a casa e lavorare serenamente da lì. Questo cambiamento forzato, per certi versi, ha dato una improvvisa spinta a tutto il mondo digitale. Quindi ha fatto sì che il processo subisse un’accelerata improvvisa. Il problema è che tante persone si sono trovate all’interno di questo vento e per molti si è trasformato in una tempesta, in un ciclone, perché si sono buttati in questo nuovo sport senza avere le competenze necessarie: faccio un ecommerce, ma tanto che ci vuole? Ho un prodotto buono, se lo metto online, chi è che non me lo compra? Molti si sono buttati su integrare l'ecommerce su Amazon, su eBay, sui vari comparatori di prezzi. Questo è un altro problema».

 

M.S.: Oggi noi ci focalizzeremo sui metodi di pagamento. La prima domanda: per te quali sono i cinque metodi di pagamento essenziali da avere sul proprio ecommerce?

M.C.: «Sicuramente è fondamentale avere un sistema di pagamento attraverso la carta di credito. Questo, ormai, è la base. Un altro metodo di pagamento fondamentale è quello user-friendly, perché ormai siamo abituati a pagare con PayPal. Perché mi dà quella tranquillità che se quel negozio poi mi frega e non mi fa avere il prodotto, posso comunque avere i soldi indietro da PayPal. Questi sono sicuramente i sistemi di pagamento fondamentali, ma tanti hanno anche sistemi di pagamento, sempre di garanzia, di pago alla consegna (contrassegno). Altri sistemi di pagamento, magari nel settore B2B, sono i sistemi di pagamento con bonifico bancario. E poi sicuramente, un competitor di PayPal molto in voga, che integra anche la parte di carte credito, è sicuramente Stripe. Questi possono essere i cinque metodi di pagamento, che dobbiamo andare nel nostro ecommerce. La cosa che bisogna controllare è che molto probabilmente, andando in banca con buoni volumi, è possibile contrattare una percentuale sicuramente più conveniente che si può avere con Stripe. Si tenga presente che PayPal ha una commissione base del 3,4%, nella pro si scende al 2,9%, ma quando si usa la carta di credito si arriva all’1%. Stripe ha come commissione, intorno all’1,4% più un fisso sulle transazioni».

 

M.S.: Hai anche messo il punto su B2B e B2C: quindi in base al tipo di business, potrebbe essere più conveniente un metodo di pagamento piuttosto che un altro.

M.C.: «Sì, essendoci queste percentuali, quando deve transare un cliente e si parla di 10-15 mila euro per un servizio e non ha una grande marginalità, se si deve lasciare il 2-3% le aziende adoperano il bonifico. Ovviamente, i sistemi di carta di credito, PayPal, mi danno la possibilità di verificare in tempo reale il pagamento, mentre con il bonifico occorre attendere un giorno per verificare effettivamente il pagamento per spedire la merce. Quindi, ha dei pro ma mi offre anche degli svantaggi perché ci siamo abituati agli standard di Amazon».

 

M.S.: Tra i tuoi clienti, oltre questi metodi di pagamento “essenziali”, ce n’è qualcuno che usa metodi meno conosciuti? 

M.C.: «Da poco abbiamo integrato una soluzione di Axerve, come gateway di pagamento, e devo dire che il mio grande stupore è che integrava tanti sistemi di pagamento. Quindi con una sola integrazione, riesco ad avere più sistemi di pagamento. Loro integrano anche un sistema sul punto vendita di POS, ma anche solo online ha tante integrazioni».

 

M.S.: A volta un sistema di pagamento può fare da leva sull’utente finale.

M.C.: «Assolutamente, magari io sono abituato a pagare in bitcoin: trovo il sito che mi dà questa possibilità, allora io voglio andare lì perché il competitor non mi dà. Questa fetta di mercato rappresenta 3 utenti su 100, sono comunque tre utenti che vengono ad acquistare da me e una volta che l’ho integrato non comporta più niente».

 

M.S.: In questo ultimo periodo hanno dilagato i metodi di pagamento a rate. Cosa pensi di questi metodi?

M.C.: «Diciamo che questo sistema di pagamento a rate, in America era già largamente utilizzato. In questo momento ci sono tanti grandi marchi che l’hanno già integrato o lo stanno integrare, come per esempio Zalando. Per me che sono un venditore, il metodo di pagamento di Scalapay, è un metodo di pagamento a rate è totalmente trasparente verso il cliente. Dalle statistiche io ho visto, alcuni store che hanno integrato il sistema di pagamento rateali erano riusciti a aumentare il valore medio dell’ordine fino a oltre il 50%. Ma soprattutto si va a fidelizzare il cliente: sicuramente andare a inserire un sistema di pagamento può andare a migliorare la mia selling proposition verso l’utente».

 

M.S.: Secondo te, Amazon Pay e Apple Pay, siano fondamentali inserirli nel ventaglio di offerte come metodi di pagamento oppure se ne può fare a meno?

M.C.: «Anche qui bisognerebbe capire cosa succede. Tanti hanno lanciato questa moda, ma il problema è che avere questi sistemi di pagamento significa andare a intercettare quello che mi dà quel pezzetto di vendita in più. Bisognerebbe fare un’integrazione e capire quel tanto o poco mi porta vantaggio. Se mi dici è fondamentale, non c’è una risposta netta perché magari da me non verrà mai a pagare con Google Pay, magari c’è un altro mondo in cui Google Pay fa il 10% del transato. Magari ho un mercato di giovani, su tutti questi wallet loro sono molto più tecnologici e devo stare sul pezzo sull’ultimo sistema di pagamento che magari fa figo avere. Su una fascia di pubblico meno giovane, loro sono meno avvezzi su questi metodi di pagamento».

 

M.S.: Ultimamente è stata rilasciata una nuova versione di PrestaShop Checkout: hai avuto modo di testarlo?

M.C.: «Ho visto che è uscita la versione 2.0 ed è un buon compromesso sulla parte di conversione, perché ha un percorso d’acquisto ottimizzato. Su alcuni ecommerce che stiamo tenendo monitorati è andato a migliorare anche il tasso di conversione, perché è andato a diminuire i click necessari per completare gli acquisti. Accetta pagamenti da tantissimi paesi, in tantissime valute e la possibilità di accettare tanti metodi di pagamento. Quindi è un ottimo metodo di pagamento, anche perché Amazon ci ha abituati all’express checkout e questo carrello all’interno di PrestaShop mi consente di farlo».

 

M.S.: Un consiglio personale che senti di dare?

M.C.: «Il mio consiglio personale è di testare soluzioni, tenere un po’ di budget per capire se una certa soluzione funziona o meno. Bisogna lavorare su tutto e quando una cosa non funziona, bisogna interrogarsi sul come è stata fatta quella cosa. Dare un’ottima assistenza al cliente e una bella esperienza fra i denti. Bisogna pensare che il competitor è con il coltello fra i denti e pronto a fregarsi il cliente perché il competitor è a distanza di un clic. Fare tutto è impossibile, ma posso trovare dei professionisti a cui posso delegare delle attività».

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