Logistica della crisi: l’importanza di garantire la business continuity
Ti abbiamo già parlato dell’impatto del coronavirus sul mondo dell’e-commerce e del mercato in generale, questo avvenimento del tutto inatteso ha letteralmente rivoluzionato diversi settori della nostra vita.
Uno fra tanti è quello del commercio. Elemento comune a quasi tutte le aziende attive nel commercio che ha risentito di più degli effetti negativi della pandemia è sicuramente la supply chain e la logistica in generale. Punti deboli che sono emersi proprio in seguito al forte stress test dovuto dalla crisi pandemica. Queste sono delle lezioni utili e preziose dalle quali possiamo imparare per migliorare e fortificare i nostri sistemi.
Dal Disaster Recovery alla Business Continuity
Nel mondo delle imprese, che siano digitali o tradizionali, il rischio è parte integrante del gioco. D’altronde è proprio la quantità di rischio a determinare margini, guadagni, improvvise discese e altrettanto improvvise risalite. Dunque i fattori di rischio in generale sono una delle cose da conoscere meglio quando si decide di fare impresa.
Qui entrano in gioco due concetti fondamentali per comprendere a fondo questo tema:
- Il disaster recovery: un sistema con il quale una realtà imprenditoriale progetta e realizza misure di recupero di dati e infrastrutture, in seguito ad una crisi.
- La business continuity: a differenza della precedente fa leva sulla prevenzione piuttosto che sul recupero a posteriori. Si basa sulla BIA (Business Impact Analysis) e in generale serve a garantire la continuità e il recupero sia dei dati e delle infrastrutture che dei processi vitali di un’azienda.
Risk Management
Quando parliamo di rischi e di crisi tra le parole chiave più importanti c’è il Risk Management. Si parla di prevenzione, cioè di calcolare quanto sia probabile che accada una determinata crisi e cercare di ottenere più informazioni possibile al fine di accogliere in maniera preparata la crisi e limitare pesantemente i danni. Tuttavia bisogna tenere a mente che il rischio per sua definizione è qualcosa di randomico e casuale.
Come garantire la continuità del business
Come avviene per diversi settori del commercio e del mondo dell’impresa in generale è sempre una buona idea creare sistemi flessibili e dinamici. Questo vale anche per la supply chain, che abbiamo visto sottoposta a un pesante stress test proprio durante questa crisi pandemica. Un monitoraggio in tempo reale dei diversi fattori che hanno o potrebbero avere un impatto sulla supply chain è una mossa lungimirante per prevenire danni da una crisi improvvisa e per garantire la business continuity.
Come si rende flessibile la supply chain?
- Amplifica o modifica la rosa dei tuoi fornitori: così facendo se dovesse verificarsi una crisi imprevista avrai migliori possibilità di non dover interrompere il tuo commercio e avrai più margine di manovra per intervenire sugli altri aspetti.
- Rivedi la migliore soluzione logistica: dopo aver studiato attentamente l’environment di riferimento per il tuo commercio, non sempre la soluzione logistica migliore di quel momento sarà per sempre la migliore. Cerca di fare degli stress test periodici e dei check per capire se è arrivato il momento di cambiare qualcosa.
- Diversifica le sedi dell’attività produttiva: con questo genere di azioni basate sulla diversificazione puoi letteralmente creare cluster produttivi a tenuta stagna, assicurarti in caso di crisi delle perdite solo parziali decisamente meno gravi come impatto sulla business continuity.
La prevenzione come strategia competitiva
Nel mondo del commercio e del business in generale trasformare un rischio in un vantaggio competitivo è una mossa importante e positiva per l’impresa. Attivando una strategia di monitoraggio perenne degli elementi di potenziale rischio si soddisfano allo stesso momento sia l’esigenza di difesa, intesa come prevenzione che quella di competizione.
Nel mondo del business infatti una delle cose più preziose in assoluto sono le informazioni, motivo per cui una strategia di risk management è qualcosa sì di fruttuoso ma anche di impegnativo dal punto di vista economico e di energie. Ecco perché potendo, è sempre un’ottima mossa ottenerne un vantaggio secondario.
Crisi e comunicazione: la business continuity come messaggio B2C
Sicuramente la business continuity passa anche per la comunicazione di un’impresa e viceversa. Durante una crisi, nell’ottica di ottimizzazione dei frutti di un singolo sforzo, molto cara al mondo delle imprese, assicurare la business continuity della propria impresa assurge anche alla funzione secondaria di lanciare un messaggio al proprio pubblico.
In questi momenti delicati lanciare i giusti messaggi rivolti al proprio target, cercare call to action, creare community, offrire supporto sono delle mosse che si sono dimostrate vincenti per le aziende e i loro brand anche durante questa crisi sanitaria a cui abbiamo avuto la sfortuna di assistere.
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