31/05/20224 min

Carrello abbandonato, cos’è e come sfruttarlo al meglio

Il carrello abbandonato potrebbe essere un problema per chi gestisce un e-commerce, eppure ci sono dei metodi per sfruttarlo al meglio. Conoscerli aiuta a non perdere delle potenziali vendite ed è per questo motivo che siamo qui per svelare alcuni dei segreti per gestire i carrelli abbandonati senza che si rivelino delle perdite.

Prima di tutto, però, vale la pena approfondire un argomento: perché i carrelli di un e-commerce vengono abbandonati? Si tratta di una domanda che ci si deve porre prima ancora di approfondire come sfruttare queste potenziali opportunità di vendita, che sembrano perse per sempre eppure possono essere recuperate.

Cosa si intende per carrello abbandonato

Grazie alle tante innovazioni in ambito digitale e a un processo di velocizzazione dei processi d’acquisto, molte aziende e molti brand hanno deciso di investire sugli e-commerce. Questa realtà ha preso piede soprattutto durante il periodo del lockdown dovuto al Covid-19, quando l’unico modo per acquistare alcuni beni era attraverso la rete.

Ai consumatori piace poter acquistare tutto da casa e questo vale per molteplici settori. Per questo motivo oggi gli occhi sono puntati sulle vendite online e su quelle che sono le dinamiche alla base di queste.
Quando si parla di e-commerce, però, è sempre necessario parlare anche dei carrelli abbandonati. Si cerca sempre la soluzione per convertire con successo gli ordini, ma quello di chi non conclude l’acquisto è un problema con cui si devono fare i conti.

Vediamo, dunque, cosa si intende per carrello abbandonato. Quando si atterra in un e-commerce di proprio interesse si selezionano gli oggetti desiderati e si inseriscono in un carrello virtuale. Dopo aver concluso la ricerca, proprio come avviene in un negozio fisico, si procede con la chiusura e con il pagamento dell’ordine. Non tutti, però, convertono e concludono l’ordine. Un carrello abbandonato, quindi, è quello che rimane lì mentre l’utente esce dalla pagina di acquisto.

Perché si hanno dei carrelli abbandonati?

Ma perché succede tutto questo? Cosa può portare un utente a creare un carrello senza concludere l’acquisto? Ci sono molti fattori che possono portare un potenziale acquirente a non concludere il processo e conoscerli aiuta anche a sfruttare il fenomeno a proprio vantaggio.

Per capire cosa c’è dietro a un carrello abbandonato bisogna innanzitutto mettersi nei panni dell’acquirente. Di certo sarà successo a tutti, anche a noi, e per questo motivo capire le dinamiche può essere ancora più semplice.

Di solito si inseriscono gli oggetti nel carrello virtuale in preda all’entusiasmo. Si vede qualcosa di bello e di allettante e lo si desidera. Quando, però, si arriva al momento del check out ci si rende conto della somma che si deve pagare: spesso l’entusiasmo si spegne, si tergiversa e c’è chi si convince che non è il momento giusto per quell’acquisto e abbandona il carrello.

A volte la causa di un carrello abbandonato è il conto finale troppo alto, altre volte si viene interrotti da qualcuno o qualcosa mentre si sta procedendo all’acquisto. Per molti, ad esempio, è la creazione obbligatoria di un account che impedisce la conclusione dell’acquisto.

Ma cosa dovrebbe fare chi gestisce l'e-commerce per recuperare un carrello abbandonato? Si tratta di un’ottima occasione che può essere recuperata, per provare a far convertire l’utente in un secondo momento. Vediamo come.

Come sfruttare un carrello abbandonato

Come detto un’operazione di acquisto che non viene conclusa è potenzialmente persa. O forse no. Esistono infatti delle tecniche che è possibile applicare e che permettono di andare a recuperare un carrello abbandonato.

La soluzione è una: semplificare le cose e renderle più flessibili. Ma cosa significa?

Se non si può proporre la spedizione gratuita, allora è utile avvisare sin da subito e in maniera chiara del costo della spedizione. In questo modo l’utente non avrà un aumento della somma inaspettato.

Inoltre, si può semplificare il check-out non richiedendo l’iscrizione ed eliminando gli elementi di friction. In questo modo l’utente andrà spedito e si sfrutterà ancora l’onda dell’entusiasmo.

Anche offrire la possibilità di pagare con diversi metodi di pagamento aiuta a concludere gli acquisti, così come la possibilità di rateizzare gli stessi.

Si deve anche far capire al cliente che le transazioni sono sicure al 100% e che non si avranno problemi se si procede con l’acquisto.

Inoltre, si può provare a recuperare un carrello abbandonato andando a proporre, tramite mail, degli sconti particolari se si conclude l’acquisto entro un determinato giorno o nell’arco di qualche ora. In questo modo si fa leva anche sulla urgency, che è sempre un ottimo strumento su cui fare affidamento.

Grazie a questi piccoli accorgimenti il problema dei carrelli abbandonati potrebbe diventare marginale, con notevoli benefici in tema di profitto del proprio business.

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